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Laser ablativo - Rimozione Tatuaggi

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La rimozione laser dei tatuaggi è considerata l’unica procedura medica efficace e sicura. Utilizzando una sequenza di impulsi laser di brevissima durata, nel regime dei nanosecondi, il laser è in grado di frammentare l’inchiostro del tatuaggio.

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A CHI È RIVOLTO ?
A persone che desiderano rimuovere sia interamente che parzialmente il proprio tatuaggio su quasi tutte le aree del corpo. Il professionista laser dovrà verificare i criteri di idoneità del paziente e le eventuali, anche se poco probabili, condizioni di esclusione al trattamento.

COSA DEVO FARE PRIMA DEL TRATTAMENTO?
È necessario che il paziente eviti l’utilizzo di lampade abbronzanti e l’esposizione solare per almeno un mese prima della seduta, avendo cura di utilizzare creme a protezione solare SPF 50+.

QUANTI TRATTAMENTI SONO NECESSARI?
Il numero di trattamenti necessari può variare in base a numerosi criteri, come il colore della pelle e del tatuaggio, la sua posizione, la quantità del suo inchiostro (stimata in base ad età ed intensità del colore), la sua estensione, e l’eventuale presenza di cicatrici. Mediamente sono necessarie dalle 4 alle 10 sedute intervallate da almeno due mesi per la rimozione del pigmento.

QUANTO DURA UNA SEDUTA?
La durata del trattamento dipende dalle dimensioni del tatuaggio e dai colori che lo compongono. Per tatuaggi di piccole e medie dimensioni, la seduta può durare pochi minuti. Per tatuaggi multicolore di medie più grandi invece potrebbero essere necessari circa 10-30 minuti e talvolta anche di più.

IL TRATTAMENTO È DOLOROSO?
Il paziente potrà avvertire come un colpo di elastico sulla pelle.
Il fastidio, normalmente sopportabile, potrà essere ulteriormente attenuato da un sistema di raffreddamento della pelle o, in particolari casi, dall’applicazione di anestetico topico o locale.

COSA DEVO FARE DOPO IL TRATTAMENTO?
La pelle della maggior parte delle persone trattate con il laser sviluppa sull’area una velatura bianca, detta “frosting”, per circa 20 minuti, seguita da un edema (gonfiore) associato ad un arrossamento cutaneo che può durare 2 o 3 giorni. In rari casi è possibile che si presentino piccole vescicole e lievi perdite di sangue per i quali lo specialista prescriverà le corrette medicazioni.

QUALI RISULTATI POSSO ASPETTARMI?
Nel corso di poche settimane sarà possibile notare una serie cambiamenti: l’inchiostro inizierà a sbiadire ed alcune aree cutanee a schiarire leggermente. Le variazioni saranno progressive e i colori sbiadiranno dopo ogni trattamento. È possibile che si presenti uno schiarimento transitorio della pelle circostante il tatuaggio che ritornerà al colore naturale in qualche mese. Il risultato finale sarà visibile alcuni mesi dopo l’ultima seduta laser.

Prima dell’operazione il/la paziente deve leggere e firmare un consenso informato all’intervento , che viene controfirmato anche dal chirurgo, dove sono descritte tutte le notizie che riguardano l’intervento: modalità, tecnica utilizzata, anestesia, convalescenza, rischi e possibili complicanze. Verranno prescritti specifici esami di laboratorio, un elettrocardiogramma ed una radiografia del torace in preparazione all’intervento. Si consiglia di non assumere aspirina o medicamenti che la contengono per due settimane prima dell’intervento e due settimane dopo, essi infatti possono causare sanguinamento e quindi aumentare il rischio di complicanze. E’ poi opportuno che le pazienti in trattamento con contraccettivi orali interrompano l’assunzione di tali farmaci un mese prima dell’intervento. E’ infine consigliabile che i pazienti siano nel loro miglior stato di nutrizione possibile prima dell’intervento.

L’intervento, che si esegue rigorosamente in anestesia generale ha una durata che varia dalle due ore nei casi più semplici fino a durare cinque ore nei casi più impegnativi.

Generalmente sono necessarie due incisioni: una, nella porzione più bassa dell’addome, proprio al di sopra della linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente, piuttosto lunga, fino ai fianchi; l’altra, piccola, circolare intorno all’ombelico, in quanto molto frequentemente l’intervento richiede una risistemazione dell’ombelico in una posizione più alta. Se è necessario, in questa fase viene riparata la parete addominale mediante l’accostamento dei muscoli retti. Infine l’ombelico viene trasposto nella sua nuova posizione, e l’eccesso di cute e grasso viene asportato. Due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti al fine di raccogliere il sangue ed il siero che potrebbero accumularsi. Tali drenaggi vengono rimossi senza dolore al momento della prima medicazione. Le incisioni chirurgiche sono chiuse con punti di sutura. Si applica infine un’abbondante medicazione compressiva ed una guaina che poi dovrà essere indossata permanentemente per 4 settimane.

I punti vengono rimossi entro le prime due settimane. Un catetere urinario può essere utilizzato durante l’intervento e verrà rimosso subito dopo l’intervento o il mattino successivo. Nella “miniaddominoplastica”, cute e tessuti sottostanti vengono “scollati” solo tra l’incisione soprapubica, più corta, e l’ombelico, senza trasporre quest’ultimo. Sarà poi effettuata una “plicatura” (riaccostamento) dei muscoli retti ed una eventuale liposuzione associata. La procedura è indicata soprattutto per un eccesso di tessuto sotto l’ombelico, è più rapida di un’addominoplastica completa.

Il dolore è generalmente di modesta entità e ben controllabile con i consueti farmaci analgesici. Le cicatrici che rimangono dopo questo intervento si rendono meno evidenti con il tempo, ma sono permanenti, anche se potranno venire agevolmente coperte con un normale slip. Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono spesso peggiorare, divenendo più rosse ed evidenti.

E’ necessario attendere 9-12 mesi perché le cicatrici si appiattiscano e diventino più bianche. Per tale periodo, esse non dovranno essere esposte direttamente al sole (occorre quindi impiegare indumenti o creme filtro antisolare totale) e dovranno essere massaggiate con idonee creme emollienti. Occasionalmente può essere opportuna, a distanza, una revisione della cicatrice che viene eseguita in anestesia locale, in alcuni punti per ottenere il miglior risultato estetico possibile. Dopo l’operazione, può anche essere presente una modesta sporgenza di tessuti immediatamente al di sopra e a lato delle linee di incisione; generalmente è temporanea e tende a scomparire nel giro di qualche mese, man mano che le cicatrici si ammorbidiscono ed i tessuti si distendono.

Bisogna sottolineare che, anche se un buon risultato è spesso evidente fin dalla rimozione dei punti, non è possibile giudicare il risultato finale dell’operazione finché non sia scomparso tutto l’edema (gonfiore) e l’area dell’intervento non si sia ammorbidita completamente, quindi perlomeno 3-6 mesi dopo l’intervento.

Le complicanze nell’addominoplastica sono rare, ma possibili e sono quelle comuni a tutti gli interventi chirurgici. Esse sono affrontabili senza eccessive difficoltà nella grande maggioranza dei casi e, quando intervengono, generalmente, rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale. Le complicanze specifiche dell’addominoplastica possono essere rappresentate da: ematoma, sanguinamento prolungato, sieroma, infezione, perdita di tessuto, cicatrici insoddisfacenti. La paziente dovrà stare prevalentemente a riposo con solo attività domestiche leggere consentite per la prima settimana, poi aumentare le attività consuete gradualmente per la settimana successiva e la seguente ancora. In misura variabile secondo la condizione fisica preoperatoria, il ritorno alla normalità ed all’attività lavorativa avviene dopo 2-4 settimane. Sarà poi possibile e anzi consigliabile una graduale ripresa dell’attività fisica, una dieta appropriata ed esercizio fisico regolare sono importanti per mantenere a lungo il beneficio tratto dallo stesso intervento.

Potrà essere ripresa l’attività sportiva leggera dopo 3-4 settimane (nuoto, yoga, e sport leggeri). La guida dell’automobile potrà essere ripresa dopo 2 settimane; l’attività sessuale, i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane. I risultati dell’intervento chirurgico durano tutta la vita: il risultato estetico nel tempo sarà comunque influenzato anche dallo stile di vita che si adotta in seguito all’intervento. E’ da sottolineare, inoltre, che eventuali gravidanze non compromettono il risultato dell’operazione.

La cicatrice resterà permanente anche se dopo un anno sarà pressoché invisibile.

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