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Ricerca Scientifica

Medicina del benessere, della prevenzione e della cura dell’invecchiamento.

Monnalisa Touch

Il laser MonaLisa Touch è la tecnologia più avanzata di fotoringiovanimento vaginale, un laser a CO₂ che emette impulsi delicati che riattivano la produzione di nuovo collagene e ristabiliscono le condizioni naturali della mucosa vaginale, caratteristiche dell’eta’ fertile, migliorando così gli effetti negativi del calo estrogenico, tipici della menopausa, sui tessuti vaginali.

MonaLisa Touch è, dunque, la soluzione non chirurgica e non farmacologica più efficace per prevenire e trattare l’atrofia vaginale e le sue conseguenze. Ogni seduta ha la durata di circa 10- 15 minuti (3/4 in un anno) e già’ dal primo trattamento e’ possibile apprezzarne il risultato. Il laser, agendo con uno scanner apposito sulle pareti della mucosa, provoca delle microlesioni impercettibili, ma necessarie per innescare un processo di neocollagenesi fondamentale a riorganizzare e a riequilibrare i delicati componenti strutturali della mucosa vaginale. La stimolazione e’ immediata, e corregge in modo indolore la riduzione di volume della mucosa facendo si’ che il tessuto diventa più nutrito, idratato e più tonico. Tutto ciò ripristina il pH vaginale, favorendo il corretto funzionamento della naturale barriera protettiva nei confronti delle infezioni vaginali ricorrenti, contribuisce a migliorare i sintomi associati alle disfunzioni urinarie (lieve incontinenza da stress), e favorisce una fisiologica attività sessuale.

Si tratta dunque, di una terapia rivoluzionaria alla quale si stanno affidando non solo donne in menopausa fisiologica tardiva, ma anche e soprattutto giovani donne in menopausa precoce e pazienti che combattono quotidianamente contro patologie oncologiche utilizzando farmaci chemioterapici che determinano una rapida e grave atrofia vulvo- vaginale, non solo causa di tutti i sintomi precedentemente descritti (infezioni vaginali, disturbi urinari, secchezza, prurito…) ma ostacola anche una serena attività sessuale di coppia.

Patologia del tessuto adiposo

L’intervento di Lipofilling permette di trapiantare il proprio grasso, prelevato da zone del corpo dove è più facile trovarne in eccesso (addome, fianchi, cosce, ginocchia ) in altre dove invece manca per ragioni congenite o per l’avanzare dell’età (ad esempio nel viso), o per migliorare alcune regioni come seno e glutei.

La procedura consiste nell’aspirare il grasso dall’area donatrice con cannule molto fini, trattarlo adeguatamente, in modo da selezionarne la parte vitale, che più facilmente potrà attecchire ed infine iniettare quest’ultima nelle zone prescelte.

E’ normale che dopo questo piccolo intervento si possano presentare alcuni “disagi” (indolenzimento locale, gonfiore, lividi), che però generalmente si risolvono in pochissimi giorni.

Il principale inconveniente dell’intervento di Lipofilling è che una parte o, raramente, la totalità del grasso trapiantato può “riassorbirsi”; in questi casi è possibile ripetere l’intervento dopo alcuni mesi per reintegrare la frazione non attecchita.

Talvolta può succedere che il grasso trapiantato, specie se distribuito troppo superficialmente, provochi la comparsa di micro-cisti, comunque facilmente eliminabili con un trattamento medico.

Regione mammaria

Lo studio cerca di svolgere la propria attività legandola a quelle che sono i moderni impeghi di tutti i materiali di tecnologia avanzata per utilizzo di complicanze in special modo nella regione mammaria e per gli esiti di lipoaspirazione.

Il nostro studio più avanzato riguarda l’utilizzo di reti polipropilene a sostegno dei presidi protesici e per risolvere problematiche di dislocazione, asimmetrie, rotazione protesica e presenza di sieromi da stress.

Riteniamo che la valutazione della presenza di siero debba essere monitorata nel tempo soprattutto alla luce di questa nuova patologia che è il Linfoma anaplastico della mammella che può essere misconosciuto, molto raro sicuramente, però può e deve essere curato in tempo, monitorando le pazienti periodicamente nel corso degli anni.

A supporto è attivo presso il centro Dna Laser Science lo studio di Ecografia Oncoplastica che valuta lo spessore della capsula, la presenza di sieroma, eventuale presenza di cisti di lipofilling del grasso e soprattutto la rottura prostesica con monitoraggio delle lesioni a rischio che molte volte possono non essere ben interpretate in quanto le tecniche della chirurgia plastica tendono alla trasposizione di lembi di ghiandola che scompaginano l’anatomia della ghiandola, e ad un occhio non esperto potrebbero indurre a falsi diagnosi e ad una non corretta interpretazione diagnostica.